In occasione delle festività nazionali comunichiamo che gli uffici del Comitato Provinciale, presso la Casa dello Sport, rimarranno chiusi da mercoledì 25 aprile a lunedì 1 maggio.
Le attività riprenderanno regolarmente mercoledì 2 maggio 2018 senza variazioni d'orario.
La Casa dello Sport, sede del Comitato Provinciale del CONI, si è vestita a festa per celebrare i campioni trentini che hanno preso parte alla XXIII edizione dei Giochi Olimpici Invernali ed alla XII edizione dei Giochi Paralimpici Invernali di PyeongChang. «Una sala piena d’emozioni, una sala viva che sogna l’eccellenza – ha dichiarato la Presidente del CONI - Comitato Provinciale di Trento Paola Mora. «I nostri atleti e paratleti olimpici ed olimpionici hanno fatto grande l’Italia ed il Trentino - ha proseguito la Presidente - ; Mai come in Corea a causa della situazione politica è stato presente lo spirito olimpico fatto d’amicizia e unità: valori che devono essere presenti nello sport, ma anche in tutti gli ambienti della vita quotidiana. Ai nostri che hanno gareggiato con lealtà, correttezza e rispetto vanno i complimenti a nome dell’istituzione che rappresento. L’Olimpiade è un’esperienza che esalta già solo salendo sull’aereo verso la cerimonia d’apertura. Il CONI è orgoglioso di voi e i ringraziamenti vanno a tutti coloro che vi accompagnano nell’esperienza sportiva: tecnici, gruppi sportivi militari, società sportive senza dimenticare le vostre famiglie che vi aiutano e supportano in particolare nelle difficoltà».
A seguire il microfono è andato al sindaco di Trento, Alessandro Andreatta: «Esserci, partecipare con stile e grande pianificazione: questo è ciò che conta. Oggi abbiamo bisogno d’emozioni e vedere la bandiera italiana, e sullo sfondo quella trentina, sul podio olimpico è motivo d’orgoglio». Un motivo sottolineato anche dall’assessore provinciale con delega allo sport Tiziano Mellarini: «Le nostre emozioni rivivono grazie a queste occasioni d’incontro e condivisione, dovute per rendere omaggio a chi ha testimoniato il nostro Trentino a livello mondiale. Non posso non dimenticare i successi ottenuti anche da un tecnico trentino dello sci alpino come Matteo Guadagnini. Un messaggio per tutti gli atleti olimpici: siate dei punti di riferimento sani e positivi per le giovani generazioni che vogliono crescere facendo sport».
Presso la sala Rusconi sono poi risuonate le gesta della magica coppia Bertagnolli – Casal che hanno sfilato in compagnia delle loro medaglie per ritirare l’omaggio del CONI. Giacomo e Fabrizio non hanno tradito le emozioni. «Dopo aver perso lo sci in super combinata – ha raccontato Giacomo - ; non abbiamo perso la calma e siamo rimasti concentrati sui nostri obiettivi. Solo al ritorno in Italia abbiamo realizzato il peso dei nostri successi. In Corea la sera andavamo a letto tranquilli cercando di goderci l’esperienza paralimpica attimo dopo attimo».
A seguire Gianluca Cavaliere e Gianluigi Rosa, forti del quarto posto nel para ice hockey, hanno raccolto parole d’onore da parte del delegato CIP (Comitato Italiano Paralimpico) e membro della Giunta CONI – Comitato Provinciale di Trento, Massimo Bernardoni che ha voluto sottolineare il valore di una “medaglia di cartone” in una disciplina dove l’Italia quattordici anni fa non era nemmeno rappresentata a livello nazionale.
E’ stato poi il turno di Cecilia Maffei, medaglia d’argento nella staffetta femminile 3.000 metri short track, che ha rilanciato il futuro della sua carriera verso nuovi traguardi nella disciplina dopo aver centrato un importante obiettivo. L’atleta della Fiamme Azzurre, ha ricevuto il premio dalle mani di Franco Nones, storica medaglia d’oro trentina nello sci nordico a Grenoble ’68: «Cecilia, ricordati, partecipare è facile vincere è difficile. L’importante è credere in sé stessi, ma la cosa più importante è: capire che la vita non finisce, ma inizia, quando si termina di fare sport».
A completare il quadro degli atleti trentini premiati in rassegna: Andrea Giovannini e Michele Malfatti, (pattinaggio velocità), Amos Mosaner, Daniele Ferrazza, Andrea Pilzer, Joel Thierry Retornaz (curling), Chiara Costazza, Stefano Gros, Luca De Aliprandini (sci alpino), Gaia Vuerich, Giandomenico Salvadori, Ilaria Debertolis (sci nordico), Lucrezia Fantelli (skicross freestyle), Alberto Maffei (snowboard big air), Mirko Felicetti (snowboard alpino), Davide Bresadola (salto con gli sci).
Prima dell’intervento finale della Presidente Paola Mora, un riconoscimento è stato assegnato anche al dottor Roberto Modena, rappresentate del CERISM di Rovereto, eccellenza trentina nella ricerca applicata allo sport e nella valutazione funzionale, che ha accompagnato gli atleti della Nazionale di biathlon verso la conquista della medaglia di bronzo nella staffetta mista.
Da “La Usc de la scola” – nr. 02 / 12 de jené 2018
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Alle scuole elementari di Vigo di Fassa è stato avviato un progetto di educazione motoria veicolare col giovane esperto Roberto Pasero, che ci illustra anche altri progetti sviluppati in valle
Scuola e sport
Tutti sanno che il gioco e il movimento fanno parte della natura dei bambini. Sia gli insegnanti che i pedagogisti sono d’accordo sul fatto che l’educazione motoria, naturalmente sotto forma di gioco, può aiutare davvero tanto la crescita dei più piccoli e può diventare uno strumento prezioso per trasmettere concetti anche di altre discipline.
Nella prima elementare della scuola di Vigo a novembre è partito un progetto sperimentale seguito dall’esperto Roberto Pasero, un giovane di Moena laureato alla Facoltà di Scienze Motorie di Verona, che ci ha raccontato un po’ di cosa si tratta.
Educazione motoria veicolare
“Il progetto si chiama educazione motoria veicolare ed è rivolto ai bambini delle elementari. Il Coni ha chiesto di proporre questo progetto, che da un paio di anni è già stato avviato a Trento e nelle zone limitrofe, anche in val di Fassa – ha spiegato Pasero – dove non c’era stata ancora l’opportunità dal momento che è un progetto nuovo e poco conosciuto.
Per adesso solamente una classe in tutta la valle ha dato la sua adesione, la prima elementare di Vigo con la maestra Dolores Dalla Putta.”
Il progetto, suddiviso in 8 moduli di 4 ore ciascuno (ogni modulo si articola in 3 ore di progetto e 1 di programmazione), prevede una stretta interazione tra un insegnante e un esperto laureato in Scienze Motorie all’interno della classe durante le ore di lezione. E’ sperimentale, diverso dagli altri perché molto specifico e articolato. Sono previste 32 ore e oltre a quelle in palestra, che in questo caso sono 24, ci sono in più 8 ore di programmazione solo con l’insegnante, da sviluppare in base alla risposta della classe. La particolarità di questo progetto è che l’educazione motoria veicola appunto le altre materie.
A Vigo la maestra che si occupa di motoria insegna anche italiano e geografia, l’obiettivo del progetto dunque è quello di capire se l’educazione motoria supporta l’apprendimento anche di altre materie.
Per adesso è stato completato il primo modulo di conoscenza della classe e sono stati proposti giochi multidisciplinari in palestra, si è proceduto poi col secondo modulo, lavorando sull’italiano, in sintonia con l’argomento trattato in classe. D’accordo con la maestra sono state proposte attività per svilupparlo, naturalmente sotto forma di gioco.
L’ora prevede sempre un momento iniziale per scaldare i muscoli, poi c’è la parte centrale nella quale si articola quanto programmato, sempre come un gioco, per terminare poi con un’attività ludica finale.
“Ci tengo a sottolineare – aggiunge Pasero – che i bambini coinvolti in questo progetto non fanno “lezione” anche durante le ore di motoria ma possono sempre sfogarsi e divertirsi, come è giusto che sia, perché le attività vengono proposte in modo che i piccoli non percepiscono che si tratta di un lavoro con finalità cognitive.
Senza ombra di dubbio è fondamentale che l’esperto sia in grado di mantenere questo livello qualitativo, nel quale si gioca e si impara attraverso il movimento.”
Per adesso è ancora troppo presto per poter formulare una valutazione oggettiva ma l’insegnante ha manifestato soddisfazione, anche dopo poche lezioni, sottolineando che i bambini prendono parte volentieri a queste attività e ci tengono a farle, aiutandosi l’un l’altro, nel contesto di una interazione positiva anche tra di loro. Va anche detto che ascoltano e obbediscono senza nessuna fatica e si lavora davvero bene. Questo è sicuramente un bel risultato, che dà soddisfazione.
Altri progetti del Coni
Un altro progetto del Coni è l’alfabetizzazione motoria che in valle in questo anno scolastico è partito nelle prime e seconde elementari di Moena, Pozza e Canazei. Anche qui è previsto che l’esperto affianchi l’insegnante di educazione motoria, ma in questo caso si tratta solamente di 18 ore da svolgere in palestra da novembre fino alla fine dell’anno scolastico.
“Io sono a Moena – dice ancora Pasero – dove mi occupo delle due prime e della seconda elementare e lì parlo in ladino. Ho deciso di lavorare sugli schemi motori di base dunque sviluppo uno schema motorio ogni due lezioni. Dopo le prime due lezioni di conoscenza ho fatto due lezioni sul camminare, due sul correre, due sul saltare, poi andrò avanti con lo strisciare, scivolare ecc.
Nelle terze e quarte invece è stato attivato il progetto scuola sport: da gennaio ogni mese arriva un esperto che propone uno sport diverso. Per esempio a Moena inizio con presciistica, a febbraio farò lo stesso a Pozza, a marzo sarò di nuovo a Moena per il basket e via via così.”
Il giovane esperto si dice contento di avere l’opportunità di sviluppare questi progetti poiché è appunto per questo che ha studiato.
Gli facciamo i complimenti e gli auguriamo di cuore un futuro brillante.
Promuovere la salute e i sani stili di vita attraverso un’App, con tanto di “Coach virtuale”, capace di calibrare le proposte per migliorare lo stile di vita e adattarle il più possibile al singolo cittadino. È questo l’obiettivo del progetto “Trentino Salute+: incentivazione sani stili di vita”, iniziativa promossa dall’assessorato provinciale alla salute e politiche sociali – che ne cura la regia – dal Dipartimento salute e solidarietà sociale in collaborazione con l’Azienda provinciale per i servizi sanitari la Fondazione Bruno Kessler ed il centro di competenza sulla sanità digitale “TrentinoSalute 4.0”.
L’App “Trentino Salute+” sarà scaricabile gratuitamente sia da App Store sia da Play Store a partire da giugno. Al primo utilizzo, dopo l’autenticazione con la tessera sanitaria, all'utente viene proposto un questionario sui comportamenti relativi ai cosiddetti “pilastri della salute” (movimento, alimentazione, fumo, alcol), più alcune domande sul grado di inclusione sociale (volontariato e associazionismo). Una volta definito quanto è sano il suo stile di vita, viene suggerito al cittadino quali sono gli ambiti su cui è possibile intervenire. Un “assistente virtuale”, chiamato Salbot, interagisce con il cittadino proponendogli una serie di “sfide della salute” che hanno l’obiettivo di renderlo più partecipe e attivo nelle scelte.
Le proposte del virtual coach, in termini di miglioramento dei propri stili di vita, sono state programmate in base all’evidenza scientifica di studi effettuati e di altri progetti già in essere da parte di organismi provinciali, nazionali e internazionali, e la cui declinazione è stata condivisa in modo specifico con l’Apss. Dopo la profilatura iniziale e ogni volta che il cittadino raggiunge un traguardo intermedio durante le “sfide della salute” matura dei “punti social” che può decidere di destinare ad un’iniziativa sociale nell’ambito della promozione di più sani stili di vita. Superare una certa soglia di “punti social” significa, per un’iniziativa sociale, ricevere effettivamente delle risorse finanziarie. Il cittadino può donare ma anche ricevere. Ad ogni sfida affrontata si possono ottenere sconti e omaggi per l’acquisto di prodotti/servizi attinenti la salute e i sani stili di vita offerti da imprese partner. Le varie tappe delle “sfide della salute” sono arricchite da messaggi informativi e curiosità che rendono il percorso interessante, piacevole ed educativo.
Nell'ambito delle iniziative sociali Trentino Salute+ consente ad associazioni del terzo settore, comprese quindi le ASD, di presentare progetti nell'ambito della promozione della salute con la possibilità di accedere a contributi fino ad un massimo di 5.000 euro all'anno. I progetti possono essere già presentati nella prima finestra temporale (1/4/2018 - 15/5/2018).
Presso la Delibera della Giunta Provinciale n°535 del 2018 - allegato B -; sono indicati i criteri e le modalità di presentazione delle iniziative sociali che vengono dichiarate finanziabili solo previo esame del Comitato Guida del progetto Trentino Salute+.
Modulistica per la presentazione delle iniziative sociali ed ulteriori informazioni presso: www.trentinosalute.net/Temi/Innovazione-e-ricerca/Trentinosalute
0-6 anni: esclusione dall'obbligo della certificazione medica per l'esercizio dell'attività sportiva
Il Ministero della Salute di concerto con il Ministro dello Sport ha sancito, tramite relativo decreto emanato il 28 febbraio 2018, l'esclusione dall'obbligo della certificazione medica per l'esercizio dell'attività sportiva per i bambini da zero a sei anni.
Non sono quindi sottoposti ad obbligo di certificazione medica, per l'esercizio dell'attività sportiva i bambini età prescolare, ad eccezione dei casi specifici indicati dal pediatra.
Il testo integrale del decreto ministeriale è disponibile QUI