Intrecciante A.S.D. è un piccolo esempio pratico di inclusione e dialogo interculturale. Intreccia le storie di un gruppo di 30 ragazzi/e provenienti da differenti realtà della città di Trento: operatori del mondo dell’accoglienza, giovani richiedenti asilo ospitati nelle residenze della città, studenti universitari, alcuni rappresentanti del mondo del calcio locale; tutti coinvolti attivamente nel processo decisionale che ha condotto alla nascita di questa associazione unica nel panorama sportivo trentino.
Intrecciante A.S.D. è testimonial diretta di come lo sport possa rappresentare un potente strumento di incontro e socializzazione fra giovani di differenti background e provenienze, a partire proprio dal suo direttivo che vede convivere al suo interno tutte queste diversità.
Grazie al progetto GOAL! Fare rete contro il razzismo, finanziato da Fondazione Caritro e coordinato da UISP - Comitato del Trentino in collaborazione con ATAS Onlus e Kaleidoscopio SCS, i ragazzi di questa A.S.D. avranno la possibilità di partecipare al prossimo campionato amatori di calcio a 11 FIGC e di realizzare un terzo tempo a fine partita, coinvolgendo la squadra avversaria e la comunità locale.
Facebook: facebook.com/intrecciante
Info:
Alessia Mabboni (Arco Climbing), Daniele Galvagni (A.S.D. Atletica Alto Garda Ledro), Matteo Cova, Lorenzo Scottini, Aurora Manica, Michelle Iseppi (A.S.D. Isera), Angelica Sinisgalli (A.S.D. Tennis Club Tione), Michele Valentinotti (U.S. San Rocco), Sofia Renna, Alex Demurtas (A.S.D. Fraglia Vela). Sono questi i giovani atleti trentini - classe 2004, 2005 e 2006 -; vincitori della seconda edizione del “Contest TEM” svoltasi in occasione della finale nazionale del Trofeo CONI Kinder+Sport 2018 andata in scena in quel di Rimini dal 20 al 23 settembre. Grazie a questo primato la delegazione provinciale ha ricevuto in premio un viaggio a Buenos Aires, dal 4 al 10 ottobre, messo a disposizione da Kinder+Sport per assistere agli Youth Olympic Games 2018 (YOG), rassegna sportiva multidisciplinare patrocinata dal Comitato Olimpico Internazionale, che vede protagonisti i ragazzi tra i 15 e i 18 anni. La delegazione trentina volerà quindi in Argentina accompagnata da due rappresentanti del Comitato Provinciale e verrà accolta dal presidente Giovanni Malagò.
Il successo nel “Contest TEM”, ideato a fini scientifici e di ricerca dall'Istituto di Medicina e Scienza dello Sport del CONI in accordo con la Direzione Territorio e Promozione del Comitato Olimpico Italiano con l’obiettivo di raccogliere dati sulle capacità/abilità motorie in ambito giovanile, è arrivato grazie alla somma dei punteggi ottenuti dai dieci atleti trentini. Un primato incorniciato dai fuochi d’artificio a conclusione della cerimonia di premiazione che si è svolta al Parco Fellini di Rimini.
«I miei complimenti vanno a tutti gli atleti trentini e agli accompagnatori che hanno partecipato alle finali nazionali del Trofeo CONI 2018», ha dichiarato la presidente del Comitato Provinciale, Paola Mora. «Il successo ottenuto nel Contest TEM, oltre alle prestazioni di rilievo ottenute nelle varie discipline della rassegna sono concreta dimostrazione del buon lavoro svolto dal movimento sportivo giovanile trentino che con passione promuove lo sport ed i suoi valori. Il Trofeo CONI coinvolge ragazzi dai 10 ai 14 anni in ben 45 discipline sportive differenti. Nonostante questi numeri vi sono alcune Federazioni Sportive e Discipline Sportive Associate che non possono ancora partecipare con i propri atleti. Questo è un aspetto che porterò a discussione in sede nazionale perché tutti i giovani sportivi meritevoli devono aver l’opportunità di vivere momenti di sana aggregazione e gioco in un contesto che costituisce il primo approccio all’eccellenza».
Il Trentino ha conquistato inoltre il primato nello sport orientamento con Forlin, Orsingher, De Bona, Gaio (U.S.Primiero) e nella lotta con Troka (A.S.D. Ancorvis), Pessoa, Faccio (A.S.D. Isera), Caresia e Gasperini (A.S.D. Lotta Club Rovereto). In evidenza anche nell’arrampicata con il secondo posto assoluto ottenuto da Pisoni (A.S.D. Boulder City), Matuella, Zane con Alessia Mabboni (Arco Climbing) che si aggiudica entrambe le specialità in programma: boulder e speed. Vittoria nella vela per Emma Mattivi e terzo gradino del podio nella vela per la coppia Demurtas-Cesana, tutti atleti in seno all’A.S.D. Fraglia Vela.
“Può essere lo sport promotore di pace?” Attorno a questa domanda è ruotato l'incontro di venerdì pomeriggio, 21 settembre, alla Campana dei Caduti in occasione della Giornata Internazionale della Pace”. La Fondazione Opera Campana dei Caduti di Rovereto ha voluto anche quest'anno onorare l'appuntamento annuale istituito dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite nel novembre del 1981, disponendo che in tutto il mondo si organizzino iniziative per sollecitare e sensibilizzare un modo di vivere senza conflitti in un contesto, al contrario, dove guerre e violenza si registrano ancora in troppi luoghi del nostro pianeta.
Rovereto Città della Pace ha ribadito il proprio impegno nella costruzione di un mondo migliore attraverso una manifestazione organizzata dalla Fondazione Opera Campana dei Caduti insieme al CONI - Comitato Provinciale di Trento che quest'anno ha visto al centro del dibattito il tema dello sport. “La faticosa e complessa costruzione del nuovo mondo: il contributo dello sport” è stato il focus scelto dalla Fondazione. Dopo l'introduzione musicale del Minicoro di Rovereto e il saluto del Reggente della Fondazione, Alberto Robol, sono intervenuti Marco Marsilli, Ambasciatore italiano presso il Consiglio d’Europa; Maria Aiello, docente di diritto dello sport e gli atleti azzurri Manuela Moelgg, campionessa di sci alpino del Gruppo Sportivo Fiamme Gialle, e Franco Nones, ex fondista italiano, medaglia d'oro nella 30 km ai X Giochi olimpici invernali di Grenoble 1968 e primo olimpionico italiano della storia dello sci di fondo. Un dibattito interessante, condotto da Stefano Bizzotto, giornalista di Rai Sport, che ha alternato momenti stile lezione universitaria in diritto sportivo ad atmosfere da salotto con gli aneddoti raccontati dai due campioni Nones e Moelgg.
A Rovereto doveva arrivare anche il presidente nazionale del CONI, Giovanni Malagò, ma è stato trattenuto per improvvisi impegni a Roma. Malagò ha comunque inviato un messaggio rivolgendo un pensiero prendendo spunto dal centesimo anniversario dalla fine della Grande Guerra. “Un conflitto - scrive Malagò - che ha sconvolto l'Europa facendole pagare un prezzo altissimo in termini di vittime e distruzione. Voglio rivolgere un pensiero per questa Giornata in ricordo dei tanti atleti che combatterono con le divise più diverse. Tra i milioni di giovani che andarono al fronte in quegli anni tristi tanti erano già dei valenti sportivi. Tra loro voglio ricordare Enzo Ferrari e Tazio Nuvolari. Molti, troppi, non tornarono su campi di gara. Dobbiamo continuare - conclude il presidente del CONI - a credere nella pace anche attraverso l'impegno e la fratellanza che lo sport sa infondere. In campo non ci sono nemici ma avversari da rispettare e non da combattere”.
“Lo sport è più legato alla storia di quanto di creda”, ha affermato il Reggente della Fondazione, Alberto Robol, durante la sua introduzione facendo riferimento all'anniversario della Grande Guerra”. Gli esempi non mancano. Le Olimpiadi di Berlino furono per la prima volta finanziate da uno Stato nazionale per portare avanti la politica interna ed estera della Germania diventando ben presto un efficace mezzo di propaganda nazista. “Purtroppo nello sport - ha concluso Robol - c'è ancora troppa violenza, troppa prevaricazione, i campi di gara si trasformano in campi di battaglia. L'auspicio - ha concluso - è che questa giornata serva a lanciare un messaggio, soprattutto rivolto alle giovani generazioni, affinchè lo sport si svolga nella maniera più corretta”.
Saluto del Presidente Malagò per la Giornata Internazionale della Pace ONU 2018
Campana dei Caduti, Rovereto - colle di Miravalle, 21 settembre 2018.
"Lo sport da sempre contribuisce a sviluppare la pace tra i popoli. Dai tempi dell'antica Olimpia, quando in occasione dei Giochi erano interrotte tutte le guerre, fino ai giorni nostri se ad esempio penso alla meravigliosa opera svolta recentemente dal movimento sportivo per l'avvicinamento tra le due Coree.
In occasione dei 100 anni dalla fine della guerra che ha sconvolto l'Europa, pagando un prezzo altissimo in termini di vittime e distruzione, voglio rivolgere un pensiero per questa Giornata Internazionale della Pace, voluta dall'Organizzazione delle Nazioni Unite, in ricordo dei tanti atleti che combatterono con le divise più diverse.
Tra i milioni di giovani che andarono al fronte in quegli anni tristi tanti erano già dei valenti sportivi. Tra loro voglio ricordare Enzo Ferrari e Tazio Nuvolari, a cui tocco guidare l'ambulanza, Nedi Nadi, un autentico talentq della scherma che si era già imposto nei Giochi Olimpici del 1912 e che vinse poi ad Anversa nel 1920 ben 5 medaglie d'oro.
Molti, troppi, non tornarono sui campi di gara. Fernando Altimani, prima medaglia olimpica della marcia azzurra nel 1912 fu ferito gravemente e la sua carriera finì. Il canottiere Giuseppe Sinigaglia, invece, nonostante le vittorie del 1914 non riuscì a disputare altre gare, la sua vita fu stroncata in trincea.
Bisogna ricordare questi episodi perché dobbiamo continuare a credere nella pace
anche attraverso l'impegno e la fratellanza che lo sport sa infondere. In campo non ci sono nemici ma avversari da rispettare e non da combattere.
Trofeo CONI 2018 al via. Da domani fino a domenica 23 settembre a Rimini, oltre 3.500 atleti, tra i 10 ed i 14 anni, provenienti da tutta Italia che si cimenteranno in ben 45 discipline sportive a rappresentare 35 Federazioni Sportive Nazionali e 10 Discipline Associate.
L’edizione romagnola sarà quella dei record non solo per i 300 volontari impegnati “sul campo” per assicurare il corretto svolgimento della rassegna ed i 42 impianti sportivi che ospiteranno le gare. A Rimini arriveranno, infatti, oltre 800 tecnici e 5.000 fra genitori, accompagnatori e dirigenti CONI con il presidente Giovanni Malagò ad aprire la sfilata delle delegazioni che muoverà i primi passi domani a partire dalle 18:30 da parco XXV Aprile verso ponte Tiberio.
Il Trentino verrà rappresentato da una delegazione di 87 atleti provenienti da ben 43 società ed associazioni sportive in seno ai comitati provinciali di 17 Federazioni Sportive e 2 Discipline Associate con 25 fra tecnici e personale CONI a supporto. Dieci atleti trentini saranno inoltre impegnati nel “Contest TEM” che prevede l’esecuzione di un test di efficienza motoria (TEM) ideato a fini scientifici e di ricerca dall'Istituto di Medicina e Scienza dello Sport del CONI con l’obiettivo di raccogliere dati sulle capacità/abilità motorie dei ragazzi. In forma giocosa, nel minor tempo e con il maggior grado di precisione possibile si dovranno eseguire alcuni semplici gesti motori. La miglior delegazione, rilevata dalla somma dei punti ottenuti dai dieci giovani atleti, verrà premiata con un viaggio a Buenos Aires per assistere agli YOG-Youth Olympic Games, manifestazione sportiva multidisciplinare patrocinata dal Comitato Olimpico Internazionale, che vede protagonisti i ragazzi tra i 13 e i 18 anni.
Il Trofeo CONI si concluderà sabato 22 settembre, ore 21:00, al parco Fellini di Rimini con la cerimonia di chiusura e le premiazioni incorniciate dai fuochi d’artificio previsti per le 21:00.
Gli atleti trentini saranno impiegati nelle seguenti discipline sportive: arrampicata sportiva, ginnastica ritmica, baseball a 5, atletica leggera, golf, calcio, hockey, judo, lotta, kickboxing, nuoto e salvamento, pallanuoto, sport orientamento, skateboard, sci nautico, tennis, tiro con l’arco, tennis tavolo, triathlon, vela.
Il 21 settembre, la Fondazione Opera Campana dei Caduti di Rovereto (TN) in collaborazione con il Comitato Provinciale andrà a celebrare la Giornata Internazionale della Pace ONU.
Cento anni fa si concludeva la Grande guerra e iniziava una periodo di speranza. Quattro imperi si erano estinti in soli cinque anni, quello che era ritenuto impossibile era accaduto, dimostrando che i percorsi della storia sono imprevedibili e che si può sognare un mondo diverso, anche quando gli eventi sembrano negare ogni possibilità al sogno di pace. A 100 anni dall’inutile strage, la Fondazione Opera Campana dei Caduti, nata proprio all’indomani della guerra, vuole celebrare, assieme al CONI, la Giornata internazionale della Pace.
L'ONU invita quanti come la Campana a rafforzare e diffondere l'attività delle Nazioni Unite, per tale ragione il 21 settembre 2018, presso la sede della Fondazione verrà celebrata la Giornata internazionale della pace con l’obiettivo di promuovere l’agenda 2030 e in questo caso specifico il binomio pace- sport.
Interverranno oltre al Reggente della Fondazione: l’Ambasciatore italiano presso il Consiglio d’Europa, dott. Marco Marsilli, il Presidente del CONI, dott. Giovanni Malagò, la dott.ssa Maria Aiello, docente di diritto dello sport e Manuela Moelgg atleta azzurra sci alpino, GS Fiamme Gialle, condurrà Stefano Bizzotto, giornalista sportivo RAI.
Ognuno dei presenti porterà il proprio contributo in merito al tema della giornata, pace- sport, ognuno per le proprie competenze, istituzionale, sportivo, accademico, di testimonianza e giornalistico.
Clicca QUI per ulteriori informazioni.