Nell’ambito dell’accordo di programma con il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, realizzato da Sport e Salute per la promozione delle politiche di integrazione attraverso lo sport, abbiamo il piacere di presentare l’edizione 2019 della Call “Premio in memoria di Emiliano Mondonico” per tecnici sportivi impegnati nel sociale.
Il Premio si ispira alla figura di Emiliano Mondonico, calciatore ed allenatore che è stato capace, con il suo operato, di farsi interprete e portavoce della dimensione sociale dello sport.
Come già avvenuto nell’edizione 2018, che ha registrato oltre 180 candidature, la Call “Premio in memoria di Emiliano Mondonico” è diretta alla valorizzazione dei tecnici fortemente impegnati sui temi sociali ed attenti al ruolo dello sport quale strumento di inclusione ed integrazione, nel rispetto dei principi esposti nel manifesto delle “Regole per essere Fratelli di Sport”.
L’ iniziativa è destinata alle società sportive dilettantistiche, agli organismi sportivi riconosciuti dal CONI, alle leghe professionistiche, o altre forme di associazioni in grado di segnalare candidature di tecnici sportivi che abbiano realizzato iniziative o azioni di integrazione attraverso lo sport.
La scadenza per la presentazione delle candidature è il 15 novembre 2019.
I 10 tecnici vincitori saranno premiati con materiale sportivo.
DOWNLOAD DOCUMENTI - call 2019 “Premio in memoria di Emiliano Mondonico” per tecnici sportivi impegnati nel sociale.
Per ulteriori informazioni: www.fratellidisport.it
La seconda edizione del Festival dello Sport di Trento, evento organizzato da la Gazzetta dello Sport e dal Trentino (Provincia autonoma di Trento, Comune di Trento, Trentino Marketing, Apt di Trento) con il patrocinio del CONI e del Comitato Italiano Paralimpico, ha trasformato una città e una Provincia in un'immensa festa dello sport. Dal 10 al 13 ottobre sono arrivati a Trento oltre 350 ospiti, capaci di mobilitare 65 mila persone con oltre 400 giornalisti accreditati.
All’interno de Il Festival dello Sport 2019 è stata allestita un'area dedicata al tema della tecnologia applicata allo sport e della relazione tra sport, innovazione e business, un'area in cui il tema dello sport è stato tradotto e dibattuto dal punto di vista delle prospettive future di sviluppo economico e sociale. Lo Sport Tech District, spazio ideato e gestito da Trentino Sviluppo (agenzia di sviluppo territoriale della Provincia autonoma di Trento), ha presentato al grande pubblico il mondo dello Sport Tech, dell'innovazione applicata allo sport e degli acceleratori di startup sportive, coinvolgendo pubblico e ospiti in una riflessione sulle prospettive di crescita economica connesse al mondo dello Sport Tech.
"Sono veramente impressionato dal binomio di sport e innovazione visti a Trento in occasione del Festival dello Sport. Spero possa essere un esempio anche per altre regioni".
Octavian Morariu
L'importanza di un sistema territorale capace di sostenere e promuovere l'innovazione è uno dei fattori alla base della scelta dell'Italia come sede delle Olimpiadi Invernali del 2026 e il "Sistema Trentino dell'Innovazione e dello Sport" è un modello con solide radici. Un concetto ribadito più volte da esponenti di rilievo dello sport internazionale e recentemente confermato da Octavian Morariu, membro del CIO (Comitato Olimpico Internazionale) e presidente della Commissione CIO di Valutazione per i Giochi Olimpici Invernali 2026.
Ospite del Festival Dello Sport di Trento, Octavian Morariu ha parlato di Olimpiadi 2020 e del futuro dello sport soffermandosi a lungo sulle prospettive future del connubio tra sport, innovazione e sostenibilità. La tecnologia, secondo Morariu, è l'imput fondamentale per trasformare lo sport in un settore capace di produrre benefici diffusi a tutta la popolazione e il Trentino, da questo punto di vista, si colloca all'avanguardia come territorio in linea con l'Agenda 2020, l'agenda di riforma del CIO.
Il pensiero di Octavian Morariu è riassunto nell'articolo dell'Huffington Post uscito il 21 ottobre e qui disponibile in versione integrale.
Sembrava insuperabile, il successo della prima edizione, e invece Il Festival dello Sport - “Il fenomeno, i fenomeni” ha conquistato il cuore degli sportivi: dal 10 al 13 ottobre sono arrivati a Trento oltre 350 ospiti che hanno preso parte a oltre 140 appuntamenti, tutti gratuiti, coinvolgendo l’intera città in un’immensa festa dello sport.
Organizzato da La Gazzetta dello Sport e dal Trentino (Provincia Autonoma di Trento, Comune di Trento, Trentino Marketing, Apt di Trento), con il patrocinio del CONI e del Comitato Italiano Paralimpico, Il Festival dello Sport 2019 ha totalizzato 65mila presenze agli eventi: tutte le sale gremite, comprese le nuove location, i camp nelle piazze animatissimi, le quattro mostre allestite ad hoc piene di visitatori.
Altissima la qualità di contenuti, con nomi di primissimo piano dello sport nazionale e internazionale che si sono raccontati calamitando anche l’attenzione della stampa, con quasi 400 giornalisti accreditati.
I talk e le interviste hanno raggiunto anche il pubblico in collegamento, grazie agli streaming in diretta, su Gazzetta.it e sul sito ilfestivaldellosport.it, e alle dirette Facebook.
Una scoppiettante «Grande Inaugurazione» alle 18.00, di giovedì 10 ottobre, in un Teatro Sociale strapieno. I saluti istituzionali, il programma dei quattro giorni del Festival dello Sport snocciolato dal direttore scientifico Gianni Valenti, la spettacolare esibizione della nazionale di Break Dance, con dieci ballerini che hanno incantato il pubblico con le proprie dinamiche evoluzioni, il garbato e divertente faccia a faccia del direttore della Gazzetta, Andrea Monti, con la Divina dello sport italiano, Federica Pellegrini, che non esita a mettere a nudo le proprie debolezze (la fatica a mettere la testa sott’acqua in piscina da bambina; la paura confessata alla psicologa; la tranquillità che le dà la cagnolina) e che – su investitura del presidente del Coni Malagò – smessi i panni dell’atleta dopo Tokyo 2020, potrebbe aspirare a un posto nel Cio. Un valore aggiunto della serata la conduzione spigliata e istrionica di Massimiliano Rosolino, in coppia con Diletta Leotta. Quasi due ore di emozioni, ricordi, prospettive future nella cerimonia inaugurale della seconda edizione del Festival, che – parole del direttore scientifico Valenti – già nella prima giornata (feriale) ha attirato tanta gente e «ogni sera proporrà due grandi eventi, raddoppiando rispetto all’anno scorso».
La verve partenopea di Massimiliano Rosolino, che ha condotto con Diletta Leotta la cerimonia di inaugurazione del secondo Festival dello Sport di Trento, ha aperto il tardo pomeriggio della prima giornata della manifestazione. Sul palco del Sociale, l’ex campione di nuoto, a proprio agio nei panni di conduttore frizzante e dalla battuta pronta, ha iniziato mostrando una foto della collega di conduzione, undicenne, in costume da giovane atleta di nuoto (a livello regionale). Con brio, i due conduttori hanno chiamato sul palco i rappresentanti delle istituzioni locali. Il presidente della Provincia Autonoma di Trento, Maurizio Fugatti, ha ricordato il ruolo del Trentino nell’organizzazione di alcune gare dell’Olimpiade invernale 2026, nella squadra di Milano-Cortina insieme all’Alto Adige.
Il sindaco di Trento, Alessandro Andreatta, ha invece sottolineato come la città metta tutta se stessa, le sue strade, le sue piazze, le sue sale, in questa manifestazione, che permette ai giovani di crescere, vedendo da vicino positivi modelli di riferimento del mondo sportivo. Il presidente di Rcs Urbano Cairo ha promesso di rimanere al Festival fino a domenica, attratto dai tanti eventi, con un occhio di riguardo, lui che è presidente del Torino Calcio, all’evento di domenica dedicato al Grande Torino, «forse il primo dei Fenomeni». Atleta simbolo dello sport trentino, l’ex ciclista Maurizio Fondriest ha ricordato la fertilità del Trentino nello sfornare campioni, da Moser a Nones, da Simoni a Zorzi, ai contemporanei Trentin e Moscon, con una grande tradizione nel ciclismo. Alla domanda se non sono davvero un numero enorme i campioni portati a Trento in questi quattro giorni, il direttore scientifico del Festival, Gianni Valenti, ha risposto: «Ci piace alzare l’asticella. Tra le chicche di questa edizione abbiamo Roberto Baggio, che si concede davvero poco; Buffon e la D’Amico, coppia nella vita, che si intervisteranno tra loro; Bobo Vieri in collegamento con Ronaldo (dal Brasile); il Milan di Sacchi; gli azzurri dello Sci; gli Harlem Globetrotter; Nibali; la mostra su Schumacher al Palazzo delle Albere, solo per citarne alcuni. «Sono fenomeni anche gli atleti paralimpici che gareggiano e vincono con disabilità fisiche importanti, come di recente nel nuoto» ha voluto rimarcare il presidente del Cip, Luca Pancalli. Sportivi che sanno apprezzare con gioia quanto riescono a fare, anche quando la vita ha tolto loro qualcosa.
E poi è stato il turno della Divina, l’atleta italiana più conosciuta al mondo, Federica Pellegrini da Spinea. La Divina. Quindici anni di successi. Il prossimo anno, a 32 anni, lascerà le corsie delle piscine. Dopo le Olimpiadi di Tokio. «Il nuoto – ha detto al direttore Andrea Monti della Gazzetta – è così duro che non vai alle Olimpiadi solo per fare passerella…». Elegante e disinvolta, Fede ha abbracciato la sua cagnolina Vanessa, un bulldog francese, portato sul palco da mamma Cinzia e papà Roberto («averla con me mi dà serenità»), ha annunciato che sta girando una docufiction che verrà presentata dopo Tokio, ha riconosciuto che non può che farle piacere essere chiamata la Divina, ma ha anche confessato le sue debolezze: che non ama nuotare nel mare aperto, dove non vede il fondo, e che da bambina, pur messa in vasca da piccolissima, non riusciva a mettere la testa sott’acqua. Il presidente del Coni Giovanni Malagò, a fine cerimonia ha annunciato che a fine carriera Federica potrebbe essere candidata a membro del Cio, il Comitato olimpico internazionale.
Cala il sipario sulla sesta edizione del Trofeo CONI Kinder + Sport 2019 andata in scena dal 26 al 29 settembre tra Crotone, Cutro, Isola Capo Rizzuto, Catanzaro e Palmi. 21 delegazioni regionali, assieme alle rappresentative di Canada e Svizzera, hanno dato vita a 43 competizioni coordinate dalle rispettive Federazioni Sportive e Discipline Associate riconosciute dal CONI. Giovedì 26, alle ore 18:30, 3.800 atleti hanno aperto la rassegna allo stadio “Ezio Scida” di Crotone salutati dal presidente del CONI Giovanni Malagò affiancato dai presidenti dei Comitati Regionali e dai rappresentati delle autorità locali con Annalisa Minetti, poliedrica atleta paralimpica ad intonare le note dell’Inno di Mameli. La delegazione provinciale composta da 98 ragazze e ragazzi tesserati per 31 società ed associazioni sportive trentine ha preso parte a ben 19 competizioni conquistando la medaglia d’oro nello sport orientamento e nella palla tamburello. A podio anche i giovani dell’atletica leggera che hanno conquistato la medaglia d’argento alle spalle del Friuli Venezia Giulia. Terza piazza per gli atleti della vela e dell’arrampicata sportiva. Il Trentino ha inoltre conquistato la “top 10” grazie a: nuoto (5°), triathlon (6°), tennistavolo (8°), hockey (8°) e badminton (10°).
«Coniugare sport, giovani e divertimento. Questa è la missione del Trofeo CONI – ha precisato la presidente del Comitato Provinciale Paola Mora -. Obiettivo raggiunto anche quest’anno dato l’entusiasmo condiviso da tutte le delegazioni. Vivere quattro giorni lontano da casa, in un contesto residenziale, permette ai nostri giovani di allenare non solo le abilità tecnico-sportive, ma anche quelle relazionali. Il Trofeo CONI si conferma occasione di crescita non solo per atleti under 14, ma anche per i loro tecnici che grazie a questo contesto hanno l’opportunità di vivere momenti informali di confronto e scambio di competenze. Entrare in uno stadio, sfilare per la bandiera del proprio territorio, ascoltare le note del nostro inno nazionale: parliamo di esperienze che saranno per sempre parte del bagaglio umano dei nostri giovani al di là del loro futuro atletico».
La cerimonia di chiusura andata in scena sabato 28 al Porto Kaleo Resort di Steccato di Cutro (Kr) non si è rivelata semplice occasione di festa ed allegria: «La scelta di questo villaggio, non è un caso – ha sottolineato il sindaco di Crotone Ugo Pugliese -; il titolare di Porto Kaleo ha denunciato le mafie ed abbiamo voluto concludere qui la rassegna per dare un segnale forte».