Imparare attraverso il gioco e il divertimento

Da “La Usc de la scola” – nr. 02 / 12 de jené 2018

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Alle scuole elementari di Vigo di Fassa è stato avviato un progetto di educazione motoria veicolare col giovane esperto Roberto Pasero, che ci illustra anche altri progetti sviluppati in valle

Scuola e sport

Tutti sanno che il gioco e il movimento fanno parte della natura dei bambini. Sia gli insegnanti che i pedagogisti sono d’accordo sul fatto che l’educazione motoria, naturalmente sotto forma di gioco, può aiutare davvero tanto la crescita dei più piccoli e può diventare uno strumento prezioso per trasmettere concetti anche di altre discipline.

Nella prima elementare della scuola di Vigo a novembre è partito un progetto sperimentale seguito dall’esperto Roberto Pasero, un giovane di Moena laureato alla Facoltà di Scienze Motorie di Verona, che ci ha raccontato un po’ di cosa si tratta.

Educazione motoria veicolare

“Il progetto si chiama educazione motoria veicolare ed è rivolto ai bambini delle elementari. Il Coni ha chiesto di proporre questo progetto, che da un paio di anni è già stato avviato a Trento e nelle zone limitrofe, anche in val di Fassa – ha spiegato Pasero – dove non c’era stata ancora l’opportunità   dal momento che è un progetto nuovo e poco conosciuto.

Per adesso solamente una classe in tutta la valle ha dato la sua adesione, la prima elementare di Vigo con la maestra Dolores Dalla Putta.”

Il progetto, suddiviso in 8 moduli di 4 ore ciascuno (ogni modulo si articola in 3 ore di progetto e 1 di programmazione), prevede una stretta interazione tra un insegnante e un esperto laureato in Scienze Motorie all’interno della classe durante le ore di lezione. E’ sperimentale, diverso dagli altri perché molto specifico e articolato. Sono previste 32 ore e oltre a quelle in palestra, che in questo caso sono 24, ci sono in più 8 ore di programmazione solo con l’insegnante, da sviluppare in base alla risposta della classe. La particolarità di questo progetto è che l’educazione motoria veicola appunto le altre materie.

A Vigo la maestra che si occupa di motoria insegna anche italiano e geografia, l’obiettivo del progetto dunque è quello di capire se l’educazione motoria supporta l’apprendimento anche di altre materie.

Per adesso è stato completato il primo modulo di conoscenza della classe e sono stati proposti giochi multidisciplinari in palestra, si è proceduto poi col secondo modulo, lavorando sull’italiano, in sintonia con l’argomento trattato in classe. D’accordo con la maestra sono state proposte attività per svilupparlo, naturalmente sotto forma di gioco.

L’ora prevede sempre un momento iniziale per scaldare i muscoli, poi c’è la parte centrale nella quale si articola quanto programmato, sempre come un gioco, per terminare poi con un’attività ludica finale.

“Ci tengo a sottolineare – aggiunge Pasero – che i bambini coinvolti in questo progetto non fanno “lezione” anche durante le ore di motoria ma possono sempre sfogarsi e divertirsi, come è giusto che sia, perché le attività vengono proposte in modo che i piccoli non percepiscono che si tratta di un lavoro con finalità cognitive.

Senza ombra di dubbio è fondamentale che l’esperto sia in grado di mantenere questo livello qualitativo, nel quale si gioca e si impara attraverso il movimento.”

Per adesso è ancora troppo presto per poter formulare una valutazione oggettiva ma l’insegnante ha manifestato soddisfazione, anche dopo poche lezioni, sottolineando che i bambini prendono parte volentieri a queste attività e ci tengono a farle, aiutandosi l’un l’altro, nel contesto di una interazione positiva anche tra di loro. Va anche detto che ascoltano e obbediscono senza nessuna fatica e si lavora davvero bene. Questo è sicuramente un bel risultato, che dà soddisfazione.

Altri progetti del Coni

Un altro progetto del Coni è l’alfabetizzazione motoria che in valle in questo anno scolastico è partito nelle prime e seconde elementari di Moena, Pozza e Canazei. Anche qui è previsto che l’esperto affianchi l’insegnante di educazione motoria, ma in questo caso si tratta solamente di 18 ore da svolgere in palestra da novembre fino alla fine dell’anno scolastico.

“Io sono a Moena – dice ancora Pasero – dove mi occupo delle due prime e della seconda elementare e lì parlo in ladino. Ho deciso di lavorare sugli schemi motori di base dunque sviluppo uno schema motorio ogni due lezioni. Dopo le prime due lezioni di conoscenza ho fatto due lezioni sul camminare, due sul correre, due sul saltare, poi andrò avanti con lo strisciare, scivolare ecc.

Nelle terze e quarte invece è stato attivato il progetto scuola sport: da gennaio ogni mese arriva un esperto che propone uno sport diverso. Per esempio a Moena inizio con presciistica, a febbraio farò lo stesso a Pozza, a marzo sarò di nuovo a Moena per il basket e via via così.”

Il giovane esperto si dice contento di avere l’opportunità di sviluppare questi progetti poiché è appunto per questo che ha studiato.

Gli facciamo i complimenti e gli auguriamo di cuore un futuro brillante.